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Il Design potenziale delle forme minime
di Gaia Milani

01.LA FORMA MINIMA

Forme aperte: oggetti la cui forma o la cui funzione non sono completi senza la presenza di chi li usa. Aspettano di essere congelati da un gesto o restano in bilico perpetuo.
Forme archetipe: asciugate dal tempo, sedimentate nella cultura, non sempre prive di complessità. Stabiliscono con chi le usa un rapporto di riconoscimento o interpretazione.
Moduli: ciò che interessa non sono i singoli formati ma i rapporti che intercorrono tra loro e che si possono creare con il contesto. Unità affiancabili, aggregabili, relazionabili. La funzione dell’oggetto scaturito dalla disposizione finale può variare o restare immutata rispetto a quella del singolo modulo.

0.2 LA VARIAZIONE

Materiale: cambia la percezione del valore, della preziosità e della durevolezza. Nel corso dell’uso determina le modalità di invecchiamento dell’oggetto.

  • L’affinità tra la carta e il tessuto
  • L’abito come libro
  • Origami/nodi: il gesto

Colore:
  • chiaro/scuro/colorato: il colore originale
  • rosso: il colore per ogni altro colore
  • blu/verde: il colore paritario
  • giallo/oro: il colore divino
  • arancio/viola: il colore della mediazione
  • i pantoni: il colore codificato

Texture: il legame tra le qualità tattili e la percezione visiva
Segno: casuale, evocativo, decorativo, comunicativo
Disposizione: i rapporti con i bordi e con lo spazio

03.LA COSTRUZIONE DI UN CODICE

Chiuso: decifrazione.
Si stabilisce un rapporto di lettura, di decifrazione di un messaggio dato. L’oggetto non si lascia modificare ma a volte rimane la possibilità di interagire attraverso la disposizione.

Aperto: interazione.
L’oggetto porta tracce di un codice di cui si intuiscono gli elementi costituitivi e i possibili rapporti tra loro. I tratti lasciati liberi diventano spazio di interazione, con un meccanismo tipico del gioco.

04. IL CONTESTO

Il Giappone è un gran esercizio di osservazione. I dettagli importano. Ogni dettaglio vale quanto il tutto.

Kimono, wagashi e haiku acuiscono la sensibilità verso le stagioni, i sentimenti e le persone. I gesti lasciano segni leggeri, operosi, indelebili e discreti. Ogni colore, ogni forma è indispensabile. Nella bellezza, nella semplicità, nell'essenzialità, negli equilibri incerti e fragili, trovano spazio i silenzi in cui far accoccolare i profumi, i rumori e il chiaro di luna. Il superfluo e l'effimero sono angeli necessari.

Bibliografia parziale

GRAFICA

  • Bandinelli, Lussu, Iacobelli "Farsi un libro” Stampa Alternativa , 1990 Roma
  • Michele Spera “La progettazione grafica tra creatività e scienza.” Ed Gangemi, 2001 Roma
  • Bruno Munari “Design e comunicazione visiva” Laterza, 1993 Bari

DESIGN

  • A cura di Silvana Annicchiarico “Maestri” Ed Snoeck, 2003
  • A cura di Silvana Annicchiarico “1945-2000 Il design in Italia” Ed Gangemi, 2001 Roma
  • A cura di Silvana Annicchiarico “Non sono una signora” Ed Charta, 2002 Milano
  • A cura di Silvana Annicchiarico “Animal House” Ed Charta, 2002 Milano
  • A cura di Silvana Annicchiarico “Il mondo in una stanza” Ed Charta, 2002 Milano
  • Bruno Munari “Il quadrato” Corraini, 2005 Mantova

GIAPPONE

  • Ivan Morris “Il mondo del principe splendente” Adelphi , 1984 Milano
  • “Diari di dame di corte nell’antico Giappone” Gli struzzi, Einaudi 1990 Torino
  • Sei Shounagon “Note del guanciale” Oscar Mondatori, 1997 Torino
  • “Il muschio e la rugiada” BUR , 1996 Milano
  • Junichiro Tanizaki “Libro d’ombra” I grandi tascabili - Bompiani, 1995 Milano
  • Murasaki “Storia di Genji” Tascabili Einaudi , 1992 Torino

  • Fosco Maraini “Giappone mandala” Electa , 2006 Milano
  • “Kosode:The Origin of Modern Kimono” Pie Books, 2006 Tokio
  • “Kimono and the Summer Color of Japan” Pie Books, 2006 Tokio
  • “Kimono and the Colors of Japan” Pie Books, 2005 Tokio
  • “Traditional Colors of Japan” Pie Books, 2007 Tokio
  • “Wagashi” Pie Books, 2005 Tokio

COLORE

  • Micheal Pastoerau. “Il piccolo libro dei colori” Ponte delle Grazie, 2006 Milano
  • Philip Ball “Colore. Una biografia” Bur, Saggi, 2004 Milano
  • Manilo Brusatin “Storia del colore” Piccola biblioteca Einaudi, 1983 Torino
  • Manilo Brusatin “Colore senza nome” Biblioteca Marsilio, 2006 Venezia
  • John Berger, John Christie “I send you this cadmium red” Ed Actar, 2000 Barcellona
  • Giuseppe DI Napoli “Il colore dipinto” Biblioteca Einaudi, 2006 Torino

VESTIRE

  • Michel Pastouerau “La stoffa del diavolo” Il melangolo, 1993 Genova
  • Luzzatto, Pompas “I colori del vestire” Hoepli, 1997 Milano
  • Hart, North “Historical fashion in detail. The 17th and 18th centuries.” V&A, 1998 London
  • Lucy Johnston “19th century fashion in detail” V&A, 2005 London
  • Linda Lynton “The sari” Thames & Hudson, 1995 London